venerdì 21 novembre 2014

PROCESSI DI PRODUZIONE INDUSTRIALE

PROCESSO DI PRODUZIONE DELLA PATATINE CHIPS

Le patatine fritte o chips sono uno snack largamente consumato in tutto il mondo. Si tratta molto semplicemente di patate tagliate a fette sottili, fritte in olio bollente e salate. Il processo di produzione industriale delle patatine fritte è però in realtà più complesso di quanto sembri.









PROCESSO DI PREPARAZIONE FECOLA DI PATATE

 La preparazione della fecola di patata si effettua attraverso le seguenti operazioni:

-Lavaggio e raspatura dei tuberi 
-Stacciatura e separazione della fecola dalle polpe
-Depurazione e lavaggio della fecola, disidratazione, essiccamento e      polverizzazione con successivo abburattamento



 

 PROCESSO PREPARAZIONE PATATINE SURGELATE

A livello industriale, rappresentano uno dei principali utilizzi alimentari della patata. Si calcola che solo nel 2007, le grandi catene di fast-food abbiano prodotto circa 11 milioni di tonnellate di patate fritte (le patatine a fiammifero tanto per intenderci), tutte pressochè identiche per forma, dimensione e sopratutto gusto.
Perchè dietro a quella che potrebbe sembrare una semplice porzione di patatine fritte c'è

una vera e propria tecnologia, elaborata per ottimizzare al massimo l'intera catena produttiva.
Infatti per assicurarsi che le patatine abbiano sempre lo stesso sapore e che i tempi di cottura siano standard in ogni parte del globo, le grandi catene di fast-food concordano l'acquisto dell'intera produzione di patate di un'azienda agricola (ancora prima che siano piantate), richiedendo una ben specifica varietà, l'utilizzo di determinati fertilizzanti, l'impiego scrupoloso di specifiche quantità di antiparassitari e precisi metodi di coltivazione.







EVOLUZIONE DEI MATERIALI DEL TRINCIAPOLLO

Il trinciapollo è sicuramente un diretto discendente delle forbici,quindi se è difficile individuare una vera e propria evoluzione dei materiali di quest'ultimo, si può analizzare quale sia stata quella delle forbici.

I primi esempi di cesoie risalgono all'Egitto tolemaico: ne è stato ritrovato un paio in bronzo risalente al 300 a.C., mentre le prime cesoie a perno rinvenute risalgono all'epoca romana e sono datate attorno al 100 d.C. Dobbiamo a Isidoro di Siviglia, nel V secolo d.C., la prima descrizione dettagliata di vere e proprie forbici, utilizzate da sarti e barbieri.
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Forbici turche, in bronzo e rame del periodo intorno al 200 d.C. Il principio di funzionamento è basato su di una leva di terzo genere.







                                                                                                         Forbici in ferro





A partire dal Rinascimento la sua storia è tutta giocata sull'oscillazione tra utilità e bellezza. Infatti la forbice, ha una struttura ed una sua identità "materiale" che le hanno consentito, nel tempo, di assumere le forme più diverse per adeguarsi alle necessità pratiche, ma anche per essere... bella!
Pur essendo un utensile con una struttura di ridotte dimensioni e ridotta superficie, la forbice riesce ad avere, talvolta, decorazioni ed invenzioni che esaltano l'estetica ed il lusso al di là della praticità dell'oggetto.



           

                Argento


Non ci furono grandi innovazioni nella produzione fino al 1761, quando Robert Hincliffe (che fondò la prima manifattura di forbici) produsse il primo paio di forbici realizzate con acciaio fuso, temprato e lucidato. Hincliffe dovette risolvere una serie di problemi tecnici, prima fra tutte la realizzazione dei buchi dell'impugnatura.
Da quel momento in poi i materiale più utilizzato fu l'acciaio, con successive varianti per l'impugnatura realizzata in plastica, e questo è valido anche per il trinciapollo.




giovedì 6 novembre 2014

MAPPA CONCETTUALE TRINCIAPOLLO


MATERIALI
AZIONI
COMPONENTI MATERIALI
CARATTERISTICHE FISICHE
ALTRO

MAPPA CONCETTUALE PATATE

PATATE IN CUCINA
CARATTERISTICHE FISICHE
PROPRIETÀ NUTRITIVE 
CARATTERISTICHE GENERALI
ORIGINI

ESPERIENZE ESTETICHE






















VALORI NUTRIZIONALI

Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l'alto contenuto in carboidrati principalmente sotto forma di amidi. Sono poi fonte di importanti vitamine e minerali: contengono potassio, tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio,fosforo, ferro e zinco. Spesso sono escluse dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene che possiedano un'alta quantità di zuccheri, ma in realtà l'indice glicemico varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà, dell'origine, della preparazione e dei cibi con cui si accompagnano. Il livello di colesterolo è uguale a 0 mg.

VALORI PRINCIPALI
Calorie 77
Acqua 79.34
Proteine 2.02
Grassi 0.09
Carboidrati 17.47
Zuccheri 0.78 grammi
Fibre 2.2.
Ferro 0.78 mg
Calcio 12 mg
Magnesio 23 mg
Fosforo 57 mg
Selenio 0.3 mcg
Potassio 421 mg
Vitamina C 19.7 mg
Vitamina K 1.9 mcg
Folati 16 mcg

DALLA COSA DA MANGIARE ALLA COSA DA CUCINARE


TOCCARE LE COSE,ODORARE LE COSE, GUSTARE LE COSE...il trinciapollo






                                        E' inodore.







Solitamente è in acciaio, al tatto risulta quindi freddo e duro, affilato in corrispondenza della lame




                                                  E' insapore.








La forma ricorda quella di una grossa forbice, grigio lucida per via del materiale che la costituisce.






Se aperta e chiusa lo sfregare delle lame emette un suono netto e acuto.

TOCCARE LE COSE,ODORARE LE COSE,GUSTARE LE COSE...la patata


La patata cruda è praticamente inodore

CURIOSITA'
Scondo uno studio però L'aroma delle patate cotte al forno ha il potere di sollevare l'umore delle persone, stimolando ricordi piacevoli e buonumore, come suggerisce il dottor Avinash Kant coautore di un curioso studio. Ai partecipanti all'indagine è stata presentata una patata del tipo Piper Maris cotta per un'ora in forno. Tutti hanno reagito più o meno allo stesso modo: ai soggetti è stato infatti domandato se e cosa ispirasse loro la vista, ma soprattutto, il profumo emesso dalle patate cotte al forno: l'aroma evocava ricordi felici legati all'infanzia, ai nonni o i pranzi in famiglia.






 Al tatto risulta leggermente ruvida, sensazione dovuta solitamente i residui di
terra sulla buccia, la consistenza è dura.



 

Cruda è quasi insapore, ne salata ne dolce ma leggermente amara.
La consistenza può essere più o meno farinosa.
Una volta cotta sia il sapore che la consistenza cambiano nettamente a seconda della modalità in cui la si cucina.






E' rotonda, generalmente giallo-marroncino, ed eccezione di alcune qualità il cui colore tende al rosso.
Internamente la pasta è di un giallo-beige molto 
 tenue, quasi bianco.






Non emette suoni, amenochè non la si faccia cadere per terra, nel qual caso produrra un tonfo sordo.