venerdì 24 ottobre 2014

PATATE, NOMADI, ARTIGIANATO E INDUSTRIA

     
  
                                                                     Le patate e i nomadi

I primi abitanti d’America, cacciatori e raccoglitori nomadi, hanno avuto
contatti con le patate silvestri dal sud degli Stati Uniti fino in Argentina e in periodi di necessità hanno dovuto raccogliere tubercoli e in casi estremi consumarli anche quando presentavano sapore amaro indesiderabile e persino tossico. Erano i tempi del neolitico e dello stato culturale preagricolo, mentre il resto del pianeta stava concludendo l’ultima Età del Ghiaccio.
Nei tempi in cui il clima si faceva più benigno ed esisteva un’agricoltura incipente, i semi e i tubercoli della patata furono raccolti e trasportati nei rifugi e caverne abitati dall’uomo, colonizzando così nuovi ambienti. Questi semi e tubercoli, pur silvestri, diedero origine a piante che si incrociarono intercambiando geni, ricombinando le proprie caratteristiche e dando luogo a nuove piante, che erano osservate e selezionate dai primitivi agricoltori che coltivavano e riproducevano quelle piante con tubercoli più grandi e meno amari e in molti e differenti cicli di ibridazione e selezione andarono configurando nuove piante con caratteristiche delle patate coltivate.
Questo processo nel quale interviene l’uomo e, più probabilmente la donna, è la tappa di domesticazione della patata e i suoi prodotti finali definirono nuove piante, diverse dalle antenate silvestri a tal punto che possono essere identificate come nuove specie (processo di speciazione).




                                           Le patate e l'artigianato

Le patate hanno molteplici utilizzi ''artigianali'':
 
•  Diabete: la patata contiene nella buccia una sostanza antiossidante chiamata caiapo, che viene utilizzata nelle lotta al diabete per la sua capacità di ridurre la glicemia basale, il colesterolo e l’emoglobina glicata (o glicosilata).
•  Eczema: un cataplasma (impiastro) di fecola di patate è molto utile per facilitarel’eliminazione delle croste in caso di eczema.
•  Emorroidi: per la cura di questa fastidiosa affezione si consigliano impacchi di patata.
•  Gastrite e ulcera duodenale: contro questi disturbi, viene consigliato di bere quattro volte al giorno mezzo bicchiere di succo di patata, estratto con una centrifuga; ha un effetto antispasmolitico e antiacido gastrico.
•  Herpes: il rimedio per la cosiddetta “febbre nascosta”, consiste nell’applicare una fetta di patata cruda sulla ferita, mantenendola per mezz’ora.
•  Lentiggini: si può intervenire per far svanire lentiggini o altri inestetismi sul viso e sul collo sfregando ogni giorno le parti interessate con una fetta di patata cruda.
•  Mal di gola: contro questa affezione, si taglia a fette rotonde, che vengono applicate intorno al collo, facendo attenzione che siano ben aderenti.
•  Mani screpolate: anche per ottenere mani morbide e vellutate c’è una indicazione semplice e naturale. Quando si lessano le patate per preparare qualche piatto, invece di buttare l’acqua di cottura occorre lasciarla intiepidire e immergervi le mani per una decina di minuti.


•  Scottatura ed eritema solare: la polpa delle patate prive di pelle,grattugiata e ridotta a poltiglia, va applicata sulle bruciature. In caso di scottatura da fuoco o da sole (eritema), si consiglia anche di applicare una fetta di patata cruda sulla parte interessata, per una durata di 15-20 minuti: si ottiene così una immediata sensazione di freschezza, evitando anche il formarsi di dolorose vesciche.
•    Per pulire l'argento basta immergerlo nell'acqua di cottura delle patate.
•    Per le macchie di spinaci strofinarla cruda sulla stoffa.
•    Per le macchie di grasso: cospargere un po' di fecola di patate e lasciare agire per qualche minuto.
•    Per pulire l'interno delle bottiglie: basta riempire la bottiglia di pezzetti di patata cruda con un cucchiaio di sale grosso e un po' d'acqua e agitare bene.
Copyright © Alimentipedia.it
•    Per le scottature e punture di zanzare: una fetta cruda di patata applicata per 15-20 minuti su una scottatura o sul ponfo di una puntura di zanzara, lenisce il dolore e il prurito.
•    Basta nausea in gravidanza: contro le nausee della gravidanza, basta masticarne un pezzetto.
•    Piedi stanchi? Anticamente le donne conservavano l’acqua di cottura delle patate. Prima di andare a ballare, per avere i piedi leggeri fino a notte fonda, intiepidivano quest’acqua e la usavano per un pediluvio di 10/15 minuti. Non è necessario dover andare a ballare per riprendere questa sana abitudine. Oltre a rilassare, quest’acqua calma, rinfresca e rinvigorisce i piedi.
•    Contro il dolore agli occhi: è un vecchio rimedio creolo e consiste nel prendere una patata cruda e tagliarla a fette, applicarne 3 fette per ogni occhio, fissarle con una benda di cotone e lasciare agire per venti minuti. 




 Le patate e l'industria

Uno degli utilizzi principali è quello delle patate congelate che comprende la grande maggioranza delle patate fritte servite nei ristoranti e nei fast food. Si calcola che questo tipo di consumo riguardi oltre 11 milioni di tonnellate all'anno[6].
Un altro prodotto industriale è quello degli snack a base di patata, le cosiddette "patatine", snack diffuso in moltissimi paesi. Le patatine sono preparate tagliando e friggendo delle fettine sottili di patate. Il prodotto viene poi confezionato con sapori diversi, dal solo sale ad altre tipologie di aromi più elaborate. Alcuni tipi di snack sono preparati utilizzando un impasto di fiocchi di patate disidratati.
I fiocchi di patate vengono prodotti facendo essiccare un impasto di patate bollite e sono utilizzati in diversi prodotti alimentari, dai preparati per purè agli snack.
Un altro prodotto disidratato è la fecola di patate ricavata dall'essiccamento di patate bollite; la fecola è di colore bianco (viene infatti anche chiamata farina di patate), priva di glutine, ricca di amido ed è utilizzata nell'industria alimentare come addensante per salse; essa si trova normalmente in commercio ed è utilizzata per rendere più soffici i prodotti di pasticceria.

Nessun commento:

Posta un commento